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In Italia, si sa, il cibo è una sorta di fissazione nazionale; oltre ai pasti principali, però, un ruolo importante è ricoperto anche dal pre-pasto, l’aperitivo, e dal post-pasto, il digestivo. Vale dunque la pena scoprire e analizzare i liquori italiani più popolari, da gustare nel tardo pomeriggio o al termine di una cena particolarmente impegnativa.

Non c’è spritz senza Aperol, l’aperitivo arancione

Creato nel 1919 dai fratelli Barbieri a Bassano del Grappa, in Veneto, l’Aperol è un aperitivo alcolico riconoscibile immediatamente grazie al suo colore rosso-arancio. La ricetta, segretissima, non è mai cambiata dalla sua nascita; sappiamo soltanto che questo alcolico è ottenuto da un’infusione in alcol di arancia, erbe e radici. Con i suoi 11 gradi, l’Aperol è alla base dello spritz, cocktail molto popolare in Veneto prima dell’ora di cena. Per assaggiare uno spritz a base di Aperol è consigliata una tappa al bar Nazionale di Padova, nella centralissima piazza delle Erbe.

Amaretto di Saronno, il digestivo più dolce

Di origini antichissime, risalenti agli albori del Cinquecento, la leggenda narra che l’Amaretto venne alla luce nella città di Saronno grazie alla creatività di una misteriosa locandiera del posto. L’Amaretto è un liquore aromatico creato da un’infusione alcolica di erbe e mandorle amare, e come molti altri digestivi italiani, può essere preparato facilmente a casa. Questo preparato ha una gradazione alcolica pari al 28% ed è bevuto principalmente dopo i pasti, per favorire la digestione. Il posto migliore per un bicchierino di Amaretto? Nei bar della cittadina di Saronno, naturalmente, in provincia di Varese.

Il mirto, liquore figlio del Mediterraneo

Vera essenza dello spirito sardo, il liquore più popolare dell’isola è ottenuto dalla macerazione alcolica delle bacche di mirto, pianta arbustiva tipica della macchia mediterranea. Il mirto è generalmente di colore rosso, ma esiste anche una versione bianca ottenuta dalle bacche depigmentate della pianta. Apprezzato sia come digestivo che come aperitivo, il mirto di Sardegna – questa la denominazione ufficiale – viene preparato spesso in casa, aspetto che costituisce motivo di orgoglio per molti sardi. Sull’isola è possibile gustare un buon mirto un po’ ovunque, non essendo legato a una città in particolare; l’ideale di gustarlo durante una visita a Cagliari, però, è sempre perfetta.

Le antiche proprietà terapeutiche dell’Amaro Averna

Dietro uno degli amari più famosi d’Italia c’è una storia molto bella: nella Sicilia dell’Ottocento, i frati avevano l’abitudine di produrre un infuso di erbe dal sapore leggermente amaro e con doti spiccatamente terapeutiche; la ricetta fu passata a Salvatore Averna, figlio di un’agiata famiglia di commercianti, che fondò l’azienda omonima, conosciuta ancora oggi. L’Amaro Averna è di colore scuro, ha una gradazione alcolica pari al 29% e può essere bevuto sia come digestivo che come bevanda estiva, da consumarsi con molto ghiaccio. La città che ha dato i natali all’Amaro Averna è Caltanissetta, in Sicilia: consigliamo dunque di fare tappa da queste parti per assaporare un bicchiere del liquore.

Da Pisticci al resto del mondo: breve storia dell’Amaro Lucano

L’Amaro Lucano è uno dei vanti della Basilicata e, come molti altri liquori italiani, nasce da una ricetta segreta. In questo caso l’autore della creazione fu tale Pasquale Vena, proprietario di un piccolo biscottificio a Pisticci; ed è qui che, mischiando zucchero ed erbe officinali, l’Amaro Lucano venne alla luce. Matera, con i suoi Sassi, famosi in Italia e nel mondo, è il luogo ideale, oltre che altamente suggestive, per gustare un bicchiere di Amaro Lucano dopo cena, magari con un po’ di ghiaccio o con una scorza d’arancia.

Il limoncello, orgoglio italiano nel mondo

Trattasi forse del liquore italiano più conosciuto e più amato al mondo, il limoncello (o limoncino) è una bevanda dolce molto alcolica ottenuta dall’unione di scorze di limone macerate nell’alcol e uno sciroppo a base di acqua di zucchero. Il limoncello più pregiato è quello ottenuto dai limoni di Sorrento. Nato verso i primi anni del Novecento, è un liquore molto giovane rispetto alla media; la sua fama si è tuttavia estesa rapidamente in tutto il mondo e la California ha perfino lanciato la sua versione, ottenuta con i limoni locali. Non c’è posto migliore della penisola sorrentina o della regione intorno al golfo di Amalfi, in provincia di Salerno per gustare un ottimo limoncello fresco.

Liquore alla liquirizia, l’anima nera calabrese

In Calabria, patria di una tra le più saporite cucine italiane, il liquore che non manca mai nella dispensa di casa è quello a base di liquirizia. Per un motivo ben preciso: qui si trova la migliore liquirizia del mondo, esportata e utilizzata in ogni angolo del pianeta. Il liquore viene prodotto dalla polvere della radice ed è ottimo sia consumato dopo i pasti, come digestivo, sia freddo, per rinfrescarsi. La più antica e famosa fabbrica di liquore alla liquirizia si chiama Amarelli, fondata nel 1731 a Rossano Calabro – è qui, in provincia di Cosenza, che consigliamo di assaggiare un bicchiere del liquore più scuro e originale che ci sia.

Il nocino, solo il meglio dell’Emilia Romagna

Di colore bruno acceso e caratterizzato da un’ottima densità, il nocino è il liquore-bandiera dell’Emilia Romagna. La sua preparazione prevede la macerazione delle noci accuratamente selezionate in una soluzione di alcol e zucchero. Gli amanti degli aromi speziati possono aggiungere a piacimento anche chiodi di garofano e cannella. Per assaggiare il nocino migliore potete approfittare di una visita alle città più belle dell’Emilia, in particolare Parma e Modena. Quando si dice “unire l’utile al dilettevole”.

L’aroma inconfondibile della sambuca

Tra i liquori prodotti in Italia, la sambuca su tutti è quella di cui non si può dimenticare l’odore: penetrante, a tratti stucchevole, ma stranamente piacevole. Non a caso, la preparazione della sambuca prevede la distillazione di anice stellato e finocchio, artefici principali del suo famoso sapore. Non tutti sanno che la sambuca è originaria di Civitavecchia, vicino a Roma: è qui che bisogna venire per un bicchiere di questo liquore intenso e particolare.

Punch abruzzese, un caldo piacere per le sere d’inverno

In Abruzzo c’è un modo piacevole per riscaldarsi e digerire al termine dei pasti serali, specialmente in inverno: un bicchiere di tradizionale punch, meglio se riscaldato. Nato a fine Ottocento e considerato uno dei liquori più antichi della regione, il punch è un infuso di acqua, rum, erbe aromatiche e bucce di arancia o limone. Dove bere un buon, tipico punch abruzzese? In provincia di Chieti, nella zona in cui la famiglia Troiano acquistò fama grazie al suo punch, nei primi anni del Novecento, prima di chiudere nel 1929.

È sorprendente scoprire la varietà di liquori e amari che l’Italia produce e consegna al resto del mondo; anche se non tutti i paesi conoscono l’usanza dell’aperitivo o del digestivo da bere dopo cena, la diffusione di queste abitudini sta lentamente modificando la percezione dell’Italia all’estero: non solo cibo di prima qualità, ma anche liquori di pregio.

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